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Giardinaggio Gli Arbusti

Scienza e Tecnica

Alberi Arbusti Rampicanti Frutteto Giardino Acquatico Giardino in Vaso Giardino Roccioso Giardino Prato Terreno Annuali Biennali Bulbose Perenni 01 02 03 04 Piante d'Appartamento Piante Siepi Orto Progettazione Anatomia della Pianta Elementi di Botanica La Sistematica delle Piante Processi Fisiologici della Pianta Ricerche Complementari

Gli Arbusti

Introduzione Piantagione L'Acquisto e la Piantagione La Messa a Dimora Cure Colturali L'Innaffiatura La Concimazione Protezioni Contro il Freddo e il Vento Potatura

La Potatura degli Arbusti nei Primi Anni Dopo L'Impianto La Potatura degli Arbusti Caducifogli con Fioritura sui Rami dell'Anno Precedente La Potatura degli Arbusti don Fioritura sui Rami dell'Anno La Potatura di Ringiovanimento La Potatura di Manutenzione Come Allevare un Arbusto a Spalliera Moltiplicazione La Moltiplicazione per Mezzo di Talee Semilegnose La Moltiplicazione per Mezzo di Talee Legnose La Moltiplicazione per Mezzo di Propaggini Come Ottenere Nuove Piante dai Polloni Radicati Le Malattie degli Arbusti Le Malattie Causate da Parassiti Animali Le Malattie Causate da Parassiti Vegetali Fisiopatie degli Arbusti

Abelia Abutilon Alloro Melanchier Canadensis Amelanchier Canadensis Arancio del Messico Aucauba Berberis Bosso Buddleia Callicapra Camelia

Carpenteria Ceanothus Ceratostigma Calicanto Cisto Clerodendro Corniol Cotinus Cotogno del Giappone Cotoneaster Daphne Deutzia

Eleagno Erica Escalonia Evonino Filadelfo Forsizia Fucsia Garrya Gaultheria Gelsomino Genista Ginestra

Ginestra di  Spagna Griselina Hamamelis Hebe Hibisco Iperico Kalmia Kerria Kolkwitzia Lagerstroemia Lantana Lauroceraso

Lavanda Leptospermum Ligustro Lillà Lippia Lonicera Magnolia Mahonia Melograno Mirto Nandina Nocciolo

Olea Olearia Olivello Spinoso Ortensia Osmanthus Pachisandra Parrotia Peonia Pernetteya Mucronata Pervinca Pieris Piracanta

Pittosporo Potentilla Ribes Rododendro Rosa Rose Botaniche Ibridi di Tea Ibridi di Floribunda Ibridi Miniatura Salice Sambuco

Santolina Senecio Sinforina Skimmia Sommaco Spirea Tamerice Viburno Weigela

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Giardinaggio Gli Arbusti

BOTANICA - GIARDINAGGIO - GLI ARBUSTI

ELEAGNO

Gli Elaeagnus formano un genere piuttosto vasto di arbusti rustici, sia sempreverdi sia a foglia caduca, interessanti per il fogliame molto ornamentale. La fioritura, non appariscente, è però assai profumata. Tra le specie più diffuse, l'E. angustifolia ("olivo di Boemia") è un arbusto dal portamento espanso a foglia caduca, spontaneo in Italia, che raggiunge i 4-5 m di altezza. Il fogliame è grigio argenteo, simile a quello del salice. La fioritura, da maggio a luglio, è seguita da frutti commestibili color ambra. E' adatto per siepi difensive, dato che porta delle spine. L'E. x ebbingei è un'altra specie adatta per formare siepi o barriere frangivento vicino al mare. Questo arbusto sempreverde, di rapida crescita, supera i 4 m di altezza. Ha fogliame giovane, grigio argentato e fiori poco appariscenti, ma profumati, che sbocciano in autunno, da cui si formano frutti rossi. L'E. pungens è un arbusto sempreverde, piuttosto grande (3 m di altezza e larghezza), dalle ramificazioni rigide un po' spinose e adatto come siepe. Le foglie, ovali e coriacee, sono di color verde scuro superiormente e bianco opaco sulla pagina inferiore. Interessanti sono le sue varietà, tra cui la "Dicksonii" e la "Maculata", con fogliame variegato di giallo-oro; la "Variegata", ha foglie bordate di bianco crema.

PIANTAGIONE

Si adatta a tutti i tipi di terreno, anche quelli poveri e calcarei. Gli arbusti sempreverdi si mettono a dimora in primavera in posizione soleggiata o all'ombra leggera; quelli a foglia caduca si piantano in autunno, al sole.

CURE COLTURALI

Si consiglia di innaffiare abbondantemente durante l'estate e di distribuire, nel periodo di ripresa vegetativa, un fertilizzante completo.

POTATURA

Per rinnovare la vegetazione, i cespugli più vecchi vanno potati in primavera, accorciando notevolmente le ramificazioni più vecchie (potandole a 60-80 cm dal suolo). In questa stagione vanno anche ridotte, eventualmente, le branche deboli o troppo: ingombranti.

MOLTIPLICAZIONE

Le specie sempreverdi si propagano per talee e per seme quelle decidue. Dalle prime si staccano, in agosto, talee lunghe 10 cm da far radicare (utilizzando una soluzione radicante) in cassone freddo; in primavera si trapiantano in contenitori da trasferire all'aperto. Per ciò che concerne le seconde, i semi maturi (da luglio a settembre) si interrano in cassone freddo e le piantine un po' cresciute si trapiantano in contenitori, all'aperto.

ERICA

Questo vasto gruppo di arbusti sempreverdi, generalmente nani, presenta interessanti caratteristiche che ne hanno consentito l'ampia diffusione, soprattutto all'estero. In breve tempo, infatti, sono capaci di coprire uniformemente il terreno e, alternando le specie giuste, di dare una fioritura continua per tutto l'anno. D'altro canto, sono piuttosto esigenti in fatto di terreno e sensibili ai fumi e alle atmosfere inquinate. Per comodità, considereremo qui specie appartenenti a due generi diversi, Erica e Calluna, ma entrambi conosciuti comunemente come eriche. La Calluna vulgaris è un arbusto dal fogliame molto denso, che raggiunge gli 80 cm di altezza e di diametro, e che forma, in Gran Bretagna, estese brughiere. I fiori, che sbocciano da luglio a dicembre, sono molto rosati. Molte sue varietà sono coltivate per il fogliame ornamentale, altre per la fioritura prolungata. Tra le prime, figurano la "Gold Haze", dal fogliame dorato; la "Blaze-away", dal fogliame dorato che diventa rosso in inverno; la "Golden Feather", dal fogliame piumoso, arancio dorato; l'"Hirsuta Compressa", molto compatta, nana, dal fogliame grigio-verde e fioritura purpurea. Tra le seconde ricordiamo l'"Alba Plena" e l'"Alba Pumila", a fiori bianchi; la "County Wicklow", a fiori doppi rosa, come la "H.E. Beale" e l'"Hirsuta Typica", dal fogliame argentato e fiori malva. Le eriche del genere Erica si dividono sostanzialmente in due gruppi: quelle che vivono in terreni calcarei (a fioritura invernale) e quelle che vivono in terreni acidi. Tra le specie per terreni calcarei, l'Erica carnea (erba scopina) è un arbusto nano (alto 30 cm), tappezzante, diffuso allo stato spontaneo anche in Italia. E' una delle eriche più comuni, e manifesta fiori rosa o bianchi da gennaio a febbraio. Sono coltivate soprattutto le sue varietà, tra cui la "King George", molto compatta, a fiori rosa scuro; la "Springwood", a fiori bianchi; l'"Aurea" dal fogliame giallo-dorato, e molte altre. L'E. mediterranea è un grande arbusto (fino a 3 m di altezza), dalla chioma compatta ed eretta, che porta, da dicembre a giugno, infiorescenze rosa-rosse all'apice dei rami di 1 anno. Bellissime sono le sue varietà: "Brightness", alta 1,5 m, dal fogliame bronzeo e fiori rosa-porpora da marzo a maggio; "Superba", con fiori rosa da marzo a maggio; "Rubra"; con fiori rosso rubino. Tra le specie del secondo gruppo, l'E. arborea (scopa di bosco) è l'erica delle regioni mediterranee, spontanea anche da noi dalle dimensioni di un albero (6-7 m di altezza), compatta. La fioritura, bianco-crema, avviene in marzo-aprile ed è profumata. E' una specie rustica, ma non sopporta i geli intensi. Le sue radici sono utilizzate per la fabbricazione delle pipe. L'E. cinerea è una specie nana, alta 30-40 cm, rustica, dalla chioma di color verde scuro e molto ramificata. I fiori, che sbocciano da giugno a ottobre, sono riuniti in infiorescenze terminali color porpora: le sue numerosissime varietà coltivate differiscono per il colore dei fiori, che va dal bianco al rosa scuro. L'E. vagans, adatta alla coltivazione in grandi macchie, è un'erica nana (alta 40 cm) dai rami appiattiti, che fiorisce da luglio a ottobre; i fiori sono rosa-porpora e sbocciano sui rami dell'anno. La varietà "D.F. Maxwell" ha fioritura rosa ciliegia; la "Lyonesse", bianca. L'E. gracilis è un'erica delicata, coltivata in vaso e venduta in autunno dai fioristi. E' letteralmente coperta di fiori rosa intenso, che resistono a lungo sulla pianta e che anche secchi mantengono inalterato il colore. Resiste soltanto nei climi miti. E' coltivata anche una varietà a fioritura bianca.

PIANTAGIONE

Le eriche prediligono terreni leggeri, acidi o basici a seconda della specie, umidi. Solo le specie mediterranee sopportano la siccità. Si mettono a dimora in primavera (marzo-maggio) o in autunno, in posizioni soleggiate. L'E. gracilis si coltiva in vaso, utilizzando terreno torboso: si lascia all'aperto in estate ma deve essere riparata, durante la stagione fredda, in un locale aerato e con temperatura intorno ai 5 °C.

CURE COLTURALI

Si deve mantenere umido il terreno, ricorrendo a una pacciamatura di torba. Si innaffia abbondantemente durante la stagione vegetativa. Può essere colpita da muffa grigia (disseccamento dei rami in inverno), mal bianco (macchie grigie sul fogliame) e ruggine.

POTATURA

Le specie a fioritura invernale e primaverile si potano subito dopo la comparsa dei fiori eliminando solo le porzioni di ramo che hanno portato una fioritura. Quelle a fioritura estiva vanno potate all'inizio della primavera, tagliando la vegetazione come nelle specie precedenti. Gli arbusti più alti si potano leggermente prima dell'inverno.

MOLTIPLICAZIONE

Si può moltiplicare, in luglio-agosto, mediante talee semilegnose lunghe 3-5 cm e interrate in un miscuglio di sabbia (2 parti) e torba (1 parte). Va mantenuto un alto tasso di umidità ambientale. Il trasferimento in vivaio si effettua quando le piantine hanno raggiunto un'altezza di 10 cm. Le specie poco rustiche si moltiplicano ugualmente per talea, ma in marzo, utilizzando le parti terminali dei giovani germogli; le talee, lunghe 2-3 cm, si interrano in torba e materiale grossolano (ciottoli, ghiaia). La temperatura va mantenuta intorno ai 16 °C.

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ESCALLONIA

Le specie appartenenti al genere Escallonia sono particolarmente apprezzate per la capacità di resistere ai venti; si tratta comunque di arbusti generalmente delicati, e perciò particolarmente adatti per formare belle siepi in zone marittime, dove il clima è più mite. Possono essere sempreverdi o a foglia caduca, e la fioritura, molto ornamentale, è costituita da infiorescenze terminali e avviene a fine estate. Tra le specie più coltivate, l'E. x iveyi, è un ibrido sempreverde che raggiunge i 3 m di altezza, dal portamento arrotondato, molto adatto per formare siepi. Le infiorescenze bianche, lunghe 10-15 cm, compaiono in agosto. L'E. macrantha è un altro arbusto vigoroso, sempreverde, di dimensioni pari al precedente. Le foglie sono dentate. La fioritura rosa-cremisi e prolungata (da giugno a settembre). Poco resistente al freddo, è rustica nelle zone più miti. Maggiormente coltivati sono gli ibridi, ottenuti da specie diverse, tra cui l'"Apple Blossom", compatta, con fogliame verde chiaro e fioritura rosa prolungata (da giugno a ottobre); la "Donard Star" che raggiunge i 2 m di altezza, sempreverde, con fioritura rosa da giugno in avanti; la "Glory of Donard", con fiori rosso-carminio, per tutta l'estate.

PIANTAGIONE

Non ha particolari esigenze in fatto di terreno, che però preferisce ben drenato. Va piantata al sole, in autunno, in posizioni riparate se gli inverni non sono molto miti. Si distribuisce un fertilizzante complesso, all'inizio della primavera, dopo l'impianto.

CURE COLTURALI

Sono necessarie le normali cure colturali. Nelle zone più fredde è necessario proteggere la chioma, avvolgendo i rami in teli di polietilene o iuta.

POTATURA

Non sono necessarie potature regolari. Dopo la fioritura, eventualmente, si eliminano i rami secchi o deperiti e si accorciano quelli cresciuti irregolarmente. Per incrementare la fioritura, è opportuno cimare tutti i rami. Le siepi vanno potate dopo la fioritura.

MOLTIPLICAZIONE

Si moltiplica per talee semilegnose, in settembre, lunghe 10 cm (e prelevate dai rami che non portano infiorescenze). Si interrano in cassone freddo, la cui temperatura non deve superare i 16 °C: quando sono radicate, si trapiantano in piccoli contenitori da tenere al riparo (nello stesso cassone) durante l'inverno. Si trasferiscono in vivaio a primavera inoltrata.

EVONIMO

Il genere Evonymus è molto vasto e comprende specie sia a foglia caduca sia sempreverdi. Le prime sono molto ornamentali in autunno per la colorazione rossastra del fogliame, le seconde, più delicate, hanno di frequente fogliame variegato. Decorativi sono pure i frutti rosa, a capsula, mentre la fioritura è insignificante. Tra le specie più diffuse, vi è l'E. alatus, un arbusto a foglia caduca, eretto, che raggiunge i 2-5 m di altezza. Le foglie, allungate e pendule, d'autunno si accendono di rosso-cremisi. I frutti, in estate, sono color porpora. L'E. europaeus, chiamato comunemente "berretta da prete" per la forma dei frutti, è un arbusto a foglia caduca, spontaneo in Italia, che raggiunge i 5 m di altezza e i 2 m di diametro. Tra le varietà, l'"Atropurpurea" porta foglie color porpora, mentre il "Red Cascade" si contraddistingue per l'abbondante fruttificazione rosa-rossa. L'E. fortunei è una specie semisempreverde, strisciante, che può essere utilizzata come rampicante se appoggiata a dei tutori nella fase giovanile. Può allargarsi fino a raggiungere un diametro di 1,5 m, mentre in altezza arriva ai 30 cm; può essere utilizzata come tappezzante, mentre da adulta i rami diventano eretti. Le foglie sono ovali, verdi scure, lucide e dentate ai margini. Tra le varietà, il "Colorata", con fogliame che si tinge di rosso in inverno, è molto indicato come tappezzante; il "Variegata", con foglie a margine bianco, è di lenta crescita. L'E. japonicus è un grande arbusto sempreverde dal portamento eretto, che può raggiungere 5 m di altezza e 1,5 di diametro. Resiste bene ai venti salini, e quindi trova facile collocazione nelle zone costiere dove può essere utilizzato come siepe. E' semirustico. La specie tipica ha foglie ovali arrotondate, coriacee, verdi scure, e frutti rosa che non compaiono frequentemente. Numerose sono le varietà coltivate, tra cui l'"Albo marginata", con foglie a margine bianco; il "Microphylla", con foglie piccole; l'"Aurea" con fogliame dorato, di lenta crescita e di taglia nana (60 cm di altezza e 30 di larghezza).

PIANTAGIONE

Non ha particolari esigenze in fatto di terreno, anche se predilige quelli lievemente calcarei. Le specie sempreverdi si piantano all'inizio dell'autunno o in primavera, quelle decidue anche in inverno, quando il terreno non è gelato. La collocazione ideale è al sole o a mezz'ombra, tenendo però presente che le specie sempreverdi tollerano maggiormente l'ombra. In genere, le varietà a foglie variegate sono più delicate e perciò vanno piantate in posizioni riparate.

CURE COLTURALI

Sono necessarie le normali cure colturali, facendo però particolare attenzione a che il terreno non si secchi; a questo fine le irrigazioni devono essere frequenti. Si concima in primavera. Può essere attaccato da afidi, cocciniglie e tignole (che formano nidi sericei alla base delle foglie), o colpito da marciume radicale e oidio.

POTATURA

Non sono necessarie potature regolari. Eventualmente, si eliminano i rami deperiti e accorciano quelli cresciuti disordinatamente alla fine dell'inverno.

MOLTIPLICAZIONE

Si propaga per talea, alla fine dell'estate. Le talee, lunghe circa 10 cm e munite di una porzione di ramo portante, si interrano in cassone freddo fino alla primavera successiva, quando si trapiantano in vivaio.

FILADELFO

Il filadelfo è un arbusto profumatissimo, rustico, a foglia caduca, confuso talvolta con il lillà: la sua fioritura, di un bianco candido, gli ha valso il nome, in Toscana, di "fiore d'angiolo". E' facile da coltivare. Il Philadelphus coronarius è la specie capostipite da cui sono derivate diverse varietà e ibridi. Tra i filadelfi, la sua fioritura è la più profumata. E' eretto, dal portamento compatto e piuttosto rigido, e raggiunge i 4 m d'altezza. I fiori bianchi, riuniti in infiorescenze apicali, sbocciano in maggio-giugno. Le foglie sono ovali, appuntite, leggermente dentate. La varietà "Aureus" ha fogliame dorato, il "Foliis argenteis marginatis" ha foglie marginate di bianco argento. Il P. microphyllus, di dimensioni più modeste (1,5 m sia di altezza sia di diametro) è un arbusto delicato, dalle ramificazioni sottili, molto dense. Le foglie sono verde scuro sulla pagina superiore. I fiori bianchi, profumati, sbocciano in giugno. E' una specie adatta per il giardino roccioso. Molto diffusi sono gli ibridi, tra cui l'"Avalanche", dai fusti arcuati e piuttosto radi; il "lemoinei erectus", dalla fioritura copiosa, molto profumata. I rami delle piante vecchie tendono a incurvarsi; il "Belle Etoile", arbusto piuttosto grande, con fiori grandi sfumati di porpora alla base; il "Virginal", cespuglio molto bello dal portamento espanso, a fiori doppi profumatissimi, a forma di coppa, riuniti in gruppi di 5-7.

PIANTAGIONE

Si adatta a qualsiasi terreno ben drenato. Si pianta in autunno o in primavera, in posizioni soleggiate o parzialmente ombreggiate.

CURE COLTURALI

Va innaffiato abbondantemente se il tempo è asciutto; per conservare l'umidità nel terreno, in primavera si dispone al piede una pacciamatura di torba o corteccia sminuzzata.

POTATURA

Ogni anno, dopo la fioritura vanno eliminate solo le ramificazioni più vecchie e deperite. Tagliando i rami giovani che portano le gemme a fiore, si impedisce alla pianta di fiorire l'anno successivo.

MOLTIPLICAZIONE

Si propaga per mezzo di talee semilegnose, lunghe circa 10 cm e prelevate in luglio dai getti laterali: si interrano poi in cassone freddo e, la primavera successiva, si trapiantano in vivaio.

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FORSIZIA

E' forse il più comune degli arbusti, soprattutto per chi vive al Nord dove è largamente impiegato. Le ragioni sono note: la forsizia, con il suo giallo fiammeggiante, rompe la monotonia del paesaggio invernale e spicca fra tutti gli arbusti, per la gran quantità di fiori sui rami ancora nudi. Però, una volta terminato questo breve periodo, diventa piuttosto insignificante, un arbusto di secondario interesse. Il genere Forsythia comprende 7 specie, tutte a foglia caduca, rustiche, di facile coltivazione, adatte anche per siepe. La F. x intermedia è un arbusto vigoroso e dal portamento eretto, che raggiunge i 3 m di altezza e supera i 2 di diametro. Le foglie verdi scure sono ovali, lunghe 10 cm circa e seghettate ai margini. I fiori gialli sbocciano sui rami dell'anno precedente, in marzo. La varietà "Spectabilis" è adatta come siepe. La F. ovata, più piccola della precedente, raggiunge in altezza 1,5 m. Ha portamento più espanso e il fogliame in autunno diventa giallo. La fioritura, meno copiosa che nelle altre specie, compare in febbraio, sui rami di 1 anno. Diffuso è il suo ibrido F. x Beatrix Farrand (raggiunge i 5 m sia di altezza sia di diametro), dai grandi fiori gialli macchiati di arancio alla base che compaiono in marzo. La F. viridissima è un arbusto eretto, alto 3 m, dal fogliame verde scuro che in autunno si tinge di rosso. La fioritura, gialla, si manifesta in aprile.

PIANTAGIONE

Si adatta a ogni tipo di terreno, anche calcareo. Si mette a dimora dall'autunno alla primavera, al sole o a mezz'ombra. Cresce bene anche nelle atmosfere inquinate delle città.

CURE COLTURALI

Necessita delle normali cure colturali. Richiede innaffiature abbondanti durante i periodi di tempo caldo-asciutto. Essendo molto rustica, non necessita di protezioni invernali.

POTATURA

Dopo la fioritura, devono essere eliminate le vecchie ramificazioni e accorciate quelle appena fiorite. Le siepi vanno tagliate una sola volta all anno, dopo le fioriture.

MOLTIPLICAZIONE

Si moltiplica facilmente per talee e per propaggine. Le talee possono essere legnose (si prelevano i rametti lunghi 20 cm in autunno e si interrano all'aperto) o semilegnose (si staccano in luglio e si fanno radicare in cassone freddo). Le propaggini si preparano in ottobre e si staccano dalla pianta madre 1 anno dopo.

FUCSIA

Le specie comprese nel genere Fuchsia sono un centinaio, ma solo pochissime coltivate: da queste sono derivati numerosissimi ibridi ormai talmente diffusi da aver soppiantato le specie originarie. Le fucsie sono arbusti o piccoli alberi caducifogli, rustici o delicati, da sempre molto amati dagli inglesi. Il maggior pregio risiede nella fioritura, prolungata per tutta l'estate e dalle tinte vivaci, che può manifestarsi anche nei punti meno illuminati del giardino. Il fiore, pendulo, è formato da un calice tuboliforme che termina con 4 sepali colorati, intorno a una corolla di petali di colore solitamente contrastante. Anche gli stami, in genere 8 sono colorati e appariscenti. Dopo la fioritura compaiono bacche rosso-nerastre. Questi preziosi arbusti possono essere coltivati nelle bordure, in vaso o in piena terra. In quest'ultimo caso si utilizzeranno solo le specie più rustiche nelle zone a inverni freddi, e tutte le altre nelle condizioni climatiche miti. Tra le specie più diffuse, troviamo la F. fulgens, un arbusto di 2 m di altezza e 1 di diametro, proveniente dal Messico, con ramificazioni rossastre e foglioline verde chiaro, ovali, dentate. I fiori, dal calice scarlatto e i sepali tendenti al rosso, sbocciano in ottobre. Questa fucsia è delicata: di conseguenza va posta al riparo in serra durante l'inverno. La F. magellanica è un grande e denso arbusto, che raggiunge i 4 m di altezza e i 2 di diametro. E' una delle specie più rustiche e può essere coltivata in piena terra anche nelle regioni a inverni freddi: in queste condizioni la chioma può anche gelare ma in primavera si originano nuovi getti dalla base. La fioritura, che si protrae da luglio a ottobre, è composta da fiori penduli con calice cremisi e petali porpora-violetti, riuniti a gruppi di 3 o 4. Numerose le varietà coltivate, tra cui le più rustiche sono la "Gracilis", dai fiori sottili; la "Gracilis Variegata", con foglie bordate in color crema; la "Riccartonii", dai fiori rossi e porpora. La F. procumbens è una specie del portamento prostrato, ricadente, e perciò di grande effetto se coltivata in vasi da muro o in panieri appesi all'aperto, anche nelle zone a inverni freddi. La fioritura è estiva: da giugno a settembre compaiono i piccoli fiori con calice e sepali porpora-verdastri, a cui seguono bacche di colore acceso, molto appariscenti. Dall'incrocio tra la F. magellanica e la F. fulgens si sono ottenuti i numerosissimi ibridi oggi in commercio, tra cui si ricordano, nel gruppo dei più delicati: l'"Avocet" dai fiori con calice rosso e petali bianchi; la "Bon Accord", compatta, dai fiori bianchi e porpora, eretti; la "Cascade", ricadente, con fiori bianchi e rossi; la "Fascination" con fiori a calice rosso e petali rosa, doppi, adatta per essere coltivata ad alberello; la "Snowcap" dai fiori rosso lacca con petali bianchi semidoppi; la "Thalia" dal fogliame rosso sulla pagina inferiore e fiori arancio-rossastri. Tra le varietà ibride più rustiche, si trovano invece: l'"Alice Hoffmann", con fiori color carminio e petali bianchi, doppi; la "Charming" dai fiori rossi con corolla porporina e fogliame tendente al giallo; la "Mrs. Popple" con fiori a calice rosso e petali porpora, e rami ricurvi; la "Tennessee Waltz", dal portamento compatto, con fiori a calice rosa carico e petali color lilla, semidoppi.

PIANTAGIONE

Predilige i terreni ricchi di sostanza organica, profondi e ben drenati. Quando si mette a dimora, in maggio-giugno, è consigliabile aggiungere al terreno della farina d'ossa e torba o terriccio di foglie. Nelle zone a clima mediterraneo va collocata in posizioni ombreggiate, ma luminose. Ideali sarebbero le zone con atmosfera piuttosto umida, come quelle dei laghi prealpini, dove possono essere collocate anche al sole. Le specie e varietà più delicate vanno coltivate in vasi o mastelli da mettere al riparo in inverno, in serra fredda.

CURE COLTURALI

In primavera va somministrato alle piante in piena terra del concime a formulazione completa. Quelle coltivate in vaso, invece, vanno concimate regolarmente durante il periodo vegetativo con fertilizzanti liquidi complessi o con sangue secco. Le innaffiature devono essere abbondanti soprattutto durante i periodi di caldo asciutto. Il terreno va pacciamato in primavera, con terriccio di foglie o torba; in inverno la pacciamatura si fa con foglie secche o paglia per proteggere le radici dal gelo.

POTATURA

Per ottenere fucsie ad alberello vanno eliminati tutti i germogli basali fino all'altezza desiderata. In seguito si cima anche il germoglio apicale in modo da infittire la chioma. Gli arbusti rustici, allevati all'aperto, vanno tagliati alla base in marzo-aprile qualora il freddo abbia danneggiato le ramificazioni, altrimenti è sufficiente accorciare queste ultime di 2/3, Le piante coltivate in vaso all'interno di serre si cimano in febbraio.

MOLTIPLICAZIONE

Si propaga facilmente per mezzo di talee, lunghe circa 10 cm, prelevate in marzo e piantate individualmente in piccoli contenitori da collocare in cassone alla temperatura di 15 °C. Quando sono radicate, si trasferiscono per un paio di volte in vasi via via più grandi.

GARRYA

La Garrya elliptica è un arbusto sempreverde, semirustico, che raggiunge rapidamente i 2,5 m di altezza e di diametro. La chioma è densa, le foglie ellittiche sono grigio-verdi, coriacee. Il maggior pregio ornamentale è dato dalle infiorescenze grigio argentate, più appariscenti nelle piante maschili, che, alla fine dell'inverno, pendono di 20-30 cm dai rami.

PIANTAGIONE

Si adatta a tutti i terreni da giardino, purché ben drenati. In aprile si mettono a dimora in posizioni soleggiate individui giovani, preferibilmente coltivati in contenitore (dato che sopportano male i trapianti). Nelle regioni più settentrionali devono essere collocate in un luogo riparato.

CURE COLTURALI

Dopo l'impianto, si distribuiscono fertilizzanti durante tutta la stagione vegetativa. Si protegge la pianta, in inverno, con una pacciamatura alla base e fogli di polietilene attorno alle branche.

POTATURA

Dopo la fioritura, si eliminano i rami deperiti e ingombranti.

MOLTIPLICAZIONE

Si propaga per mezzo di talee semilegnose, prelevate in agosto, e munite di una porzione del ramo portante. Si interrano in cassone freddo e si trapiantano la primavera successiva in vasi da tenere all'aperto fino al momento dell'impianto, che si effettua l'anno dopo.

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GAULTHERIA

Il genere Gaultheria comprende numerose specie sempreverdi, utilizzate come tappezzanti o nel giardino roccioso. Le bacche rosse, che seguono i fiori bianchi a forma di orcio, durano a lungo sulla pianta e le conferiscono un particolare interesse ornamentale. Sono tutte specie rustiche: tra le più diffuse, vi è la G. procumbens, tappezzante, che si espande fino a 1 m di larghezza, mentre in altezza raggiunge solo i 20 cm. Il fogliame è verde scuro, lucido, punteggiato in luglio di piccoli fiori bianco-rosati riuniti in infiorescenze terminali. Le bacche arrotondate spiccano per il bel colore rosso brillante. La G. shallon è un arbusto tappezzante che si espande per mezzo di polloni, e può arrivare a un'altezza di 1,5 m. Il fogliame è verde scuro. La fioritura bianco-rosata, all'inizio della estate, è seguita da bacche rosso-nerastre. E' una specie adatta per luoghi ombrosi e umidi.

PIANTAGIONE

Necessita di terreno acido, torboso, umido. Si mette a dimora in autunno o in primavera (aprile-maggio) a mezz'ombra. L'effetto è migliore se si pianta a gruppi.

CURE COLTURALI

Si deve cercare di mantenere umido il terreno, aumentando le irrigazioni durante i mesi più caldi. Le specie nane devono avere le radici carnose avvolte nella torba. Si concima in primavera e in estate.

POTATURA

Non sono necessarie potature regolari.

MOLTIPLICAZIONE

Si propaga per mezzo di talee semilegnose lunghe 8 cm, prelevate in estate e messe a radicare in cassone freddo. In primavera si trasferiscono in contenitori da lasciare all'aperto fino alla messa a dimora, che può avvenire nello stesso autunno.

GELSOMINO

Il genere Jasminum comprende circa 200 specie di piante arbustive o rampicanti, sia sempreverdi sia a foglia caduca, di cui solo 15 sono coltivate. Diffuso soprattutto nel secolo scorso, è comunque largamente conosciuto anche oggi per il delicato profumo emanato dai suoi fiori. Solo lo J. nudiflorum può essere coltivato ad arbusto, a differenza delle altre specie utilizzate come rampicanti. E' un gelsomino semirampicante a foglia caduca che, se lasciato in forma libera, è pendulo e perciò particolarmente adatto per la crescita lungo muri da cui possa ricadere. E' particolarmente apprezzato per la fioritura gialla, precoce, che va da novembre a febbraio. E' rustico, ma i fiori possono essere danneggiati dai venti freddi. Le foglie sono compatte, trifogliate, verdi scure. Raggiunge un'altezza di 3 m.

PIANTAGIONE

Si adatta a tutti i terreni da giardino, purché ben drenati. Si mette a dimora dall'autunno alla primavera, in tutte le posizioni, anche a nord, dove però fiorisce meno copiosamente.

CURE COLTURALI

Si consiglia di innaffiare abbondantemente in caso di tempo asciutto. La concimazione si effettua in primavera con un fertilizzante completo.

POTATURA

Dopo la fioritura si tagliano i rami fioriferi a 5-10 cm dalla base, oltre a quelli molto vecchi o deperiti.

MOLTIPLICAZIONE

Si propaga per talee semilegnose, lunghe 10 cm, prelevate in agosto-settembre e da interrare in cassone freddo; quando sono radicate, si trasferiscono in piccoli contenitori. Si moltiplica anche per propaggine, all'inizio dell'autunno.

GENISTA

Affini ai cytisus, molte delle specie del genere Genista sono chiamate come questi, ginestre. Si tratta di arbusti a foglia caduca, a volte completamente spogli, molto ornamentali durante la fioritura in primavera o in estate. Sono tutte specie rustiche, di facile coltivazione e utilizzate un tempo per fabbricare scope o estrarre coloranti. Tra le più diffuse, vi è la G. cinerea, che si trova allo stato spontaneo nelle regioni meridionali dell'Italia. E' un grande arbusto (raggiunge i 3,5 m di altezza) profumato, a rami sparsi con foglie grigio-verdi. I fiori, di un bel giallo vivo, si aprono all'inizio dell'estate. Si presta come pianta da taglio. La G. hispanica è un'altra specie originaria dell'Europa sud-occidentale. Più piccola della precedente, raggiunge 1 m di altezza, ma può anche arrivare a toccare i 2. La chioma è molto fitta, formata da rami eretti e spinosi che d'inverno si mantengono verdi anche dopo la caduta delle foglie. La fioritura, giallo-dorata, è abbondante e compare in maggio-giugno. E' una specie adatta per i climi miti. La G. lydia è un arbusto nano (60 cm di altezza), che si espande fino a 2 m, con rami ricadenti e spinosi. Il fogliame è grigio-verde e i fiori giallo acceso sono raggruppati in infiorescenze allungate che compaiono In maggio-giugno. La collocazione ideale è lungo muretti, che ricopre elegantemente, sulle scarpate o nei giardini rocciosi.

PIANTAGIONE

Predilige i terreni leggeri un po' sabbiosi, ben drenati, in posizioni soleggiate. Si pianta dall'autunno alla primavera, utilizzando individui giovani coltivati in vaso che sopportano meglio il trapianto.

CURE COLTURALI

La concimazione va effettuata raramente. Sono preferibili terreni asciutti, quindi non servono irrigazioni frequenti.

POTATURA

Non sono necessarie potature regolari. Eventualmente risulterà opportuno accorciare la vegetazione delle piante giovani, dopo la fioritura.

MOLTIPLICAZIONE

Si effettua per seme o per talea. I semi vanno interrati in letto freddo in primavera, dopo averne scalfito la scorza con carta vetrata. Le talee, lunghe 10 cm, vanno prelevate in agosto con una porzione del ramo portante e interrate in cassone freddo. La primavera successiva si trasferiscono in piccoli vasi.

GINESTRA

Le ginestre, appartenenti al genere Cytisus, si distinguono tra gli altri arbusti per la prorompente e variopinta fioritura che ricopre, fino a farle scomparire, le ramificazioni arcuate quasi sprovviste di foglie. Sono piante di taglie diverse, non tutte rustiche, adatte per formare macchie di arbusti o per il giardino roccioso. Tra i cytisus più alti, citiamo il C. albus, un arbusto rustico dai rami sottili che raggiunge i 3 m d'altezza, a foglie trifogliate. La fioritura è bianca, portata sul rami di 1 anno. E' molto ornamentale. Il C. scoparius (ginestra dei carbonari) è spontaneo in Italia: si tratta di una specie rustica a foglia caduca, ma con rami di una tonalità verde così intensa da farla apparire sempreverde anche in inverno. Raggiunge un'altezza di 2 m; la fioritura gialla si manifesta sui rami di 1 anno. Da essa derivano diversi ibridi molto ornamentali, tra cui l'"Andreanus", con fiori gialli e rosa; il "Golden Sunlight" color oro, il "Firefly" giallo e cremisi, e numerosi altri. Il loro periodo di fioritura si colloca tra maggio e giugno. Il C. x praecox è un ibrido simile al C. albus, ma più denso e un po' ricadente. In maggio compare una fioritura color giallo crema dall'odore un po' sgradevole. Tra le specie nane figura il C. purgans, un arbusto rustico dal portamento compatto e i rami eretti, che raggiunge 1 m di altezza. La fioritura, in aprile-maggio, è giallo-oro e compare sui rami di 1 anno. Le foglie sono argentate. Il C. x beanii è un arbusto piccolo (40 cm di altezza), compatto, che cresce in larghezza. La fioritura, in maggio, è giallo dorata.

PIANTAGIONE

Si adatta a diversi tipi di terreno, anche calcarei (tranne il C. scoparius), purché ben drenati e non troppo fertili. Le piante allevate in contenitore (molto sensibili ai trapianti) si collocano preferibilmente al sole, in periodo autunnale o primaverile.

CURE COLTURALI

Necessita delle normali cure ed è di facile coltura.

POTATURA

Per rinnovare la fioritura ed evitare che si spogli alla base, si esegue una potatura lunga (si lascia solo 1/3 del ramo) ogni anno. Le specie con fioritura sui rami di 1 anno, vanno potate quando questa è terminata, le altre all'inizio della primavera.

MOLTIPLICAZIONE

Si moltiplica per mezzo di talee semilegnose, lunghe 10 cm e fornite di una porzione del ramo portante, da prelevare in agosto e da interrare in cassone freddo. Quando sono radicate si trapiantano diverse volte in contenitori via via più grandi da proteggere in serra durante l'inverno. Si mettono a dimora la primavera successiva.

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